“Niente di straordinario”: a tu per tu con il regista

L’intervista al giovane e talentuoso Randy Richards

Vi avevo già parlato di Randy Richards, giovane talento della regia che abbiamo intervistato a proposito del suo cortometraggio Forwarder Adam pochi mesi addietro. In occasione del nuovo progetto di Arcadia Ego Films, Niente di straordinario, ho avuto l’occasione di potergli porre alcune domande riguardo alla produzione e messa a punto dell’opera, di cui ci parlerà in anteprima.

Eccoci qui, di nuovo: vuoi presentarti, qualora i nostri lettori non ti conoscessero?

In pochi lo sapranno, ma ufficiosamente inizio come attore e compositore di colonne sonore nel giugno del 2016, grazie all’amico e regista Luca Bertossi. Con lui dietro la macchina da presa, mi trovo spesso alle prese con ruoli e storie thriller-horror, fortemente influenzate dalle Nouvelle Vague-s americane ed europee dell’ultimo ventennio. Qualche tempo dopo, decido di esercitare da solo l’arte del filmmaking. Conosco i miei due collaboratori fidati – Lorenzo e Xenia – con cui metto in scena alcune mie sceneggiature, ispirate dai maestri del cinema newyorkese Woody Allen e Martin Scorsese, mischiandole con la carica ironica di Carlo Verdone e la sensibilità di Xavier Dolan. Ancora una volta, come fu per Forwarder Adam, cerco di miscelare il realismo, il dramma umano, con elementi sospesi tra lo spiegabile e l’inspiegabile. Voglio che lo spettatore si (re)innamori del rito di capire un film, di leggerlo e provare piacere a interpretarlo. Non sopporto quei prodotti che necessitano di un
blocco note o addirittura di una guida per essere decifrati. Rendere complessa l’arte senza lasciare un margine di interpretazione è per autori bravi solo a gettare l’esca, senza mai catturare la preda.

Se volessi descrivere il tuo cortometraggio con sole tre parole, quali sarebbero?

Semplice: “Tutto il Contrario”. La scelta del titolo vuole infatti capovolgere la prospettiva dello spettatore nei confronti della storia che gli verrà raccontata. Fin dall’inizio del racconto, non ci sarà un singolo momento in cui ci si troverà davanti alla realtà assoluta. Ho sempre pensato che questo soggetto non potesse trovare espressione piena se non col linguaggio del cinema, che grazie all’immagine fotografica non lascia scampo allo spettatore: ciò che si vede è ciò che il regista vuole sia la realtà. O forse, appunto, tutto il contrario.

Parlaci del progetto: da dove è nato?

Questa risposta probabilmente potrebbe fornire una chiave di lettura del film. Partiamo da Giugno 2020. Il lockdown, come lo abbiamo vissuto un po’ tutti noi artisti, è stato un momento di alti e bassi della creatività e degli stimoli che servono a scatenarla. La pandemia rallenta ulteriormente la produzione di un progetto già pronto, Amore e Inesistenza, che finisce archiviato a causa di un problema organizzativo. Al ché mi dico: ‘Pensiamo a una storia semplice’. Amore e Inesistenza mi ha tenuto impegnato tanto di quel tempo nella sua progettazione che mi trovo, di colpo, a corto di idee. Pazienza, passo un paio di mesi senza forzare la creatività, finché – una sera – incrocio per caso una vecchia conoscenza: Letizia Buchini. Sono contento di poter dire di aver condiviso il set con Letizia già nel 2016, rimanendo estasiato dalle sue qualità di attrice. Dicevo, la incrocio e inevitabilmente chiacchieriamo di cinema e teatro. Le chiedo con tutta la speranza del mondo se vuole recitare in un mio film (che ancora non avevo scritto) e lei risponde ‘Sì’. Passano un paio di giorni e l’entusiasmo mi porta a buttare giù un soggetto: un’artista un po’ maledetta che si ritrova, guarda caso, a corto di idee. Non sono il primo a voler raccontare il dramma del blackout artistico. Una cosa simile la fece sessant’anni fa il nostro Fellini con 8 e Mezzo. La prima bozza di soggetto vedeva una giovane scrittrice che, pur di continuare a lavorare, scrive segretamente le vicende di un personaggio fortemente ispirato al suo ex. Il libro risulta essere fenomenale, vende copie ovunque, diventa un best seller, l’ex fidanzato se ne accorge e scoppia il putiferio. Più lo rileggo e meno mi soddisfa. Scarto idee, ne riprendo altre, ascolto Bill Evans dalla mattina alla sera per tirare fuori più ispirazione possibile.

Dopo svariate versioni, la bozza si risolve. Chiamo Letizia, le chiedo di vederci. Ho già quattro pagine di sceneggiatura, che servono a darle un’idea di che razza di panni le toccherà vestire. La osservo mentre legge in silenzio. A un tratto sorride e intuisco che è la strada giusta. Il resto si vedrà nel film.


Potresti farci delle piccole anticipazioni sulla trama?


Piccole piccole, però. Come dicevo, è la storia di una giovane scrittrice, stavolta di successo, che si trova (forse troppo presto) a corto di idee per il suo prossimo, sperato, best seller. Ci appare isolata, in una casa troppo grande per una persona sola. Ho voluto unire la malinconia di Gloria Swanson in Sunset Boulevard
e il fascino un po’ retrò di Emmanuelle Seigner in D’Après une Histoire Vraie, proponendo però un personaggio giovane ma già alle prese con la crisi artistica. Immaginate di non saper continuare una storia che avete iniziato a scrivere e che, in modo del tutto inspiegabile, il vostro protagonista vi bussi alla porta di casa…

TITOLO: Niente di Straordinario
REGIA: Randy Richards
SOGGETTO: Randy Richards
SCENEGGIATURA: Randy Richards
PRODUZIONE: Arcadia Ego Films
CON: Letizia Buchini, Jessica Moro, Randy Richards (+)
GENERE: Dramma, Commedia
ANNO DI PRODUZIONE: 2020
MONTAGGIO: Randy Richards, Xenia Rilande
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA: Randy Richards
FONICO DI PRESA DIRETTA: Lorenzo Buttà
ASSISTENTE DI REGIA: Xenia Rilande
OPERATRICE DI CAMERA: Olena Komashenko
LUCI: Alessio Pegoraro
SEGRETARIA DI EDIZIONE: Valentina de Boni
DIRETTRICE DI BACKSTAGE: Alice Chiarandini
MUSICHE ORIGINALI: Lorenzo Buttà, Francesco Picco, Randy Richards

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Una volta mi piaceva pensare a sei cose impossibili prima di fare colazione, adesso prima prendo un caffè. Con tanto zucchero.

1 Comment

  1. Da mamma posso solo augurare a questi artisti in erba di volare alto senza mai fermare la propria creatività.Al mio Randy auguro tanta fortuna.La tua prima fan.

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